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Street photography: cenni storici

Quando la fotografia esce dai laboratori degli scienziati, la prima tendenza artistica che si sviluppa è pittorialismo fino ai primi del 900.

Successivamente a fino 800 emerge un movimento detto straight photography la fotografia diretta. Si scattava col banco ottico.

1923 nasce la Leica e inizia la progressiva affermazione delle macchine fotografiche portatili. Nasce un nuovo sguardo, ha inizio la street photography le persone escono di casa con al collo una macchina fotografica portatile e scattano senza preparazione della scene o dei soggetti.

Con la street photography la fotografia inizia ad occuparsi degli individui, del loro muoversi, delle loro attività di relazione; dello spirito collettivo del tempo e delle derive d’interazione.

La posta culturale di ciò che i fotografi di strada hanno restituito oscilla nel bilico dell’antropologia visiva.
L’avvento della fotografia digitale, unita alla crescita esponenziale della condivisione di foto tramite Internet, ha gradualmente ampliato la consapevolezza del genere e di coloro che praticano la street photography.

Il concetto/significato di “strada” nel corso delle epoche si è costantemente modificato.

Quando nasce la SP la strada era intesa come luogo d’incontro e di dialogo, occasione di conoscenza. e di gioco per i bambini.

L’età contemporanea ha spostato il punto di vista simbolico della strada, imponendola come luogo di costruzione dell’apparenza.

Non esiste più quell’esperienza e quell’infanzia prossima alle strade, tutto è rivolto ad un orientamento percettivo destinato alle mode e al consumo performativo, la passeggiata trasmutata in spostamento immobile dove la dialettica architettonica assolve il ruolo di propaganda della modernità.